Monte Cimone

Il dolce Appennino Modenese e le sue sei montagne più belle

Sul confine naturale tra Emilia Romagna e Toscana, un viaggio ideale attraverso i percorsi più scenografici dell’Appennino Modenese

  • Monte Cimone

La montagna più alta dell’Appennino Modenese (2165 m sul livello del mare), dalla quale godere il panorama più bello. La sua cima è, infatti, il punto geografico da cui è possibile vedere più superficie italiana: anche per questa sua caratteristica, sulla vetta è presente l’osservatorio climatico CNR.
Meta preferita degli appassionati di trekking, è percorribile attraverso numerosi sentieri circondati da boschi e da un’abbondante e variegata vegetazione.

  • Monte Giovo

Una delle vette più alte della catena appenninica (1991 m), sovrasta il Lago Santo modenese e da quel tratto inizia il percorso di risalita.
Dall’aspetto molto particolare e caratteristico perché, piuttosto che da una cima, è sormontato da una sorta di altipiano allungato: per questo è percorribile in lunghezza, seguendo i numerosi sentieri che lo attraversano. Le escursioni sono consigliate da maggio ad ottobre inoltrato, dato l’abbondante innevamento invernale e i forti venti che spesso soffiano sul versante tosco-emiliano.

  • Monte Rondinaio

Tra i più alti dell’Appennino Modenese (1964 m), è situato al confine fra le province di Modena e Lucca, nel Parco del Frignano. Dalla sua cima è possibile godere un superbo panorama sui laghi Baccio, Turchino e Torbido, nonché sulle Alpi Apuane e sulla Garfagnana. Boschi di faggi su pareti scoscese ma percorse da numerosi sentieri, ne fanno un itinerario ideale per gli appassionati di trekking.

  • Monte Orsaro

Storica meta degli escursionisti, con partenza dal Lago Santo, sembra che il suo nome derivi dal fatto che in passato fosse popolato da numerose famiglie di orsi.
Si trova al confine con la Toscana, a ridosso della storica Linea Gotica ed è alto 1831 m sul livello del mare. I suoi crinali rocciosi e spogli di alberi sono ricchi di caratteristiche piante aromatiche e decorative come il timo e la genziana blu.

  • Monte Calvario

Uno dei posti più caratteristici e frequentati della Val Dragone, è l’habitat ideale di una ricchissima fauna endemica. Caratterizzato da affioramenti di rocce magmatiche dal colore che varia dal verde scuro al rosso/bruno e che ricordano un passato vulcanico. Proprio su queste ofioliti vive una flora esclusiva e insolitamente florida, data l’inospitalità del substrato su cui cresce. Ma è proprio la caratteristica del terreno, sostanzialmente magmatico, che dona a queste piante colori assolutamente affascinanti.

  • Monte Libro Aperto

Un gruppo montuoso costituito da due vette (Monte Rotondo e Monte Belvedere) che visivamente formano un angolo, ricordando appunto, un libro aperto. Interessante dal punto di vista escursionistico, l’aspetto dei suoi crinali è dominato, specie nelle zone più basse, da bellissimi boschi di abeti. Dall’alto, il panorama spazia sulle rocciose valli circostanti, alternate dalle macchie colorate dei campi di mirtilli.

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